I mercati e le tecnologie legate allo spazio esercitano oggi un’attrattiva crescente nel mondo delle start-up e del venture capital. Negli ultimi anni, una combinazione peculiare di nuove applicazioni a terra, riduzione di costi, interconnessione con l’economia di Internet, applicazione di metodi di produzione agili e fattori geopolitici hanno infatti portato a uno sviluppo significativo della space economy e a un’evoluzione della sua logica interna. Quello che oggi viene chiamato “spazio 2.0”, o “new space economy”, parla sempre di più il linguaggio delle imprese private, della tecnologia digitale e degli imprenditori ambiziosi come Elon Musk. Nuovi soggetti specializzati sono nati negli ultimi anni con l’obiettivo di investire nel settore come, ad esempio, Space Capital negli Stati Uniti, Seraphim Capital nel Regno Unito, Orbital Ventures in Lussemburgo e Primo Space in Italia.

La space economy come ambito specializzato ha una dimensione complessiva che va dai 350 ai 450 miliardi di dollari a seconda del perimetro di stima adottato – e di circa 420 miliardi di dollari secondo la Space Foundation – dei quali l’80% di natura prettamente commerciale. Secondo Morgan Stanley, nel suo report Space: Investing in the Final Frontier (luglio 2020), il settore dell’economia legato allo spazio nei prossimi anni raggiungerà la dimensione complessiva di 1.000 miliardi di dollari.