Maggior fiducia nella sicurezza degli strumenti e vantaggi in termini di velocità e semplicità stanno avvicinando sempre più consumatori ai pagamenti digitali, portando a una notevole espansione del settore dei cosiddetti innovative payment, espressione che identifica tutti i versamenti effettuati tramite un dispositivo connesso. Nel dettaglio, il mercato dei pagamenti innovativi comprende oltre a mobile payment e wearable payment, cioè pagamenti fatti tramite smartphone e oggetti indossabili (smartwatch), anche gli smart object payment, pagamenti attivati dalle nuove tipologie di oggetti connessi (come Google Home, Echo dot, e così via) e i device free payment, un termine che identifica i pagamenti in cui non è necessaria l’attivazione da un dispositivo, come i cosiddetti invisible payment. In un comparto già in forte espansione, si è inserito dallo scorso anno l’impatto della pandemia che, come in altri mercati, sta accentuando le tendenze già in atto. La volontà di evitare i contanti per ridurre al minimo il rischio di contagio ha, infatti, indotto gli italiani a far ricorso più frequentemente ai pagamenti da smartphone in negozio e a quelli con carta contactless, mentre decollavano gli acquisti online. I pagamenti digitali sono stati di recente incentivati anche dal cashback di Stato, lo strumento già collaudato nel periodo natalizio e poi riproposto con la Manovra 2021, partito lo scorso 1° gennaio per favorire gli acquisti nei negozi e allo stesso tempo combattere l’evasione fiscale, che prevede per i cittadini un rimborso del 10% su tutti i pagamenti fatti con carta di credito o altri metodi elettronici presso esercenti fisici, a fronte di un minimo di 50 transazioni in sei mesi.