Il 2021 è cominciato col botto, almeno per quanto riguarda le vendite all’incanto, grazie al nuovo record stabilito dal nostro Botticelli, che dopo oltre mezzo millennio riesce ancora a far battere il cuore ai collezionisti di tutto il mondo. Realizzato intorno al 1480 a Firenze, “Giovane uomo con in mano una medaglia” è l’opera passata di mano il 28 gennaio da Sotheby’s New York alla cifra straordinaria di 92.184.000 dollari, aggiudicandosi la medaglia d’argento nella classifica dei dipinti antichi più cari venduti in un’asta pubblica (insieme a lui sul podio il “Salvator Mundi” attribuito a Leonardo da Vinci – 450,3 milioni di dollari e “Strage degli innocenti” di Rubens – 76,5 milioni).

Ma facciamo un passo indietro, quando la pandemia da Covid-19 ancora non c’era, e proviamo a capire qual era lo stato dell’arte nel 2019. Il mondo del mercato dell’arte e dell’antiquariato è una macchina straordinaria in cui operano oltre 300 mila imprese in tutto in mondo, le quali impiegano circa 3 milioni di persone, di cui oltre 2,7 attive nel comparto delle gallerie e dei dealer. La restante parte si trova, invece, nelle circa 14 mila case d’asta presenti sul pianeta. Per lo più donne (62%) con meno di 40 anni d’età (56%). Nel 2019 si stima che il settore dei servizi legati all’art market abbia generato un indotto economico di 19,9 miliardi di dollari, sostenendo oltre 360 mila posti di lavoro.